Le coliche renali sono uno dei problemi associati all’apparato urinario e può provocare in chi ne soffre dolori forti e persistenti. In Italia, secondo recenti studi, una popolazione dell’1% si reca al pronto soccorso con questo disturbo.

I calcoli renali, ad esse associate, colpiscono una fascia d’età compresa tra i 30 e i 50 anni. Nel nostro Paese, secondo le ultime statistiche sono 100 mila i nuovi casi ogni anno. Con la concreta possibilità per gli individui che ne soffrono, di incorrere in problemi analoghi più di una volta nel corso del tempo.

In questa guida, cercheremo di raccontare questo disturbo nel modo più semplice possibile. Partendo con una descrizione dei sintomi e terminando con i possibili trattamenti. Con un accenno anche ad una categoria particolarmente colpita dal fastidio: le donne in gravidanza.

Sintomi di colica renale.

Le coliche renali sono precedute da contrazioni e dolori molto fastidiosi. In primo luogo, va segnalato un forte dolore ai reni.

Si riscontra però anche un malessere generalizzato che può portare nausea e vomito. Il mal di schiena è uno dei sintomi più comuni ma le zone interessate possono essere anche i testicoli per l’uomo e la regione vaginale per la donna.

Altri elementi segnalati dai medici che fanno presagire una colica sono: pallone, stitichezza, sudorazione, sangue nelle urine, meteorismo funzionale, tachicardia e disuria. Se sono presenti infezioni, può venire pure la febbre.

Coliche renali cause

Le coliche renali sono causate dall’insorgere di un calcolo. Un’ostruzione e infiammazione nei reni che non permette il corretto deflusso dell’urina. I calcoli possono essere piccoli o grandi e questo determina il grado di dolore e necessario intervento.

A cosa sono dovuti i calcoli? In generale al fatto che i sali minerali non vengono smaltiti bene e rimangono nei reni.

In più, il problema ha a che fare con un’alimentazione non corretta. Mangiare poca frutta e verdura, bere pochi liquidi e al contrario abbondare di sale oppure avere una carenza di vitamina B6 e magnesio.

La presenza dei calcoli si può attribuire anche alla sindrome dell’intestino corto, a fattori ormonali e genetici oppure ad una quantità alta di acido urico.

Colica renale cosa fare

Per scoprire come trattare le coliche e cosa fare in caso di calcoli renali, meglio chiedere delucidazioni ad un medico specialista. In questa sede, forniremo giusto qualche consiglio di natura generale.

Secondo Humanitas, i sintomi prima descritti potrebbero presagire altri tipi di patologie. Quindi prima di curare il problema, meglio assicurarsi della diagnosi dal medico di fiducia.

Lo specialista chiede al paziente di fare un’ecografia ed eventuali altri esami o una TC. In seguito, potrebbe somministrare un analgesico in modo da facilitare l’espulsione del calcolo.

Trattamenti naturali, invece, includono una maggiore cura dell’alimentazione, con la scelta prevalente di verdure, frutta e spezie. Può essere utile l’assunzione di vitamina C e di tanta acqua. Non sono da escludere impacchi di zenzero da applicare sulla parte interessata e l’uso della fitoterapia.

Coliche renali in gravidanza

Secondo gli esperti, i calcoli renali possono colpire in maniera assidua le donne in stato di gravidanza. Ciò può dipendere da diversi fattori, legati alla singola persona e alla sua genetica ma non solo. Per esempio, la causa scatenante può essere uno scarso consumo di liquidi oppure troppo calcio presente nell’organismo.

Così come un’alta sensibilità dell’apparato gastrointestinale. Per il trattamento di coliche o calcoli renali, si consiglia di rivolgersi ad un urologo, che stabilità il tipo di trattamento, se naturale o farmacologico.

In certi casi, i dolori possono essere così forti da indurre il travaglio. In altri, il fastidio è meno penetrante e più trattabile