La fisioterapia posturale è un tipo di attività che serve a rieducare varie parti del nostro corpo, attraverso esercizi più o meno complessi. In modo da rinvigorire il tono muscolare, migliorare la postura e riprendersi da infortuni o migliorare fastidi e dolori.
È un ramo della fisioterapia ed è anche detta fisiokinesiterapia. Si tratta di un’attività leggera e non invasiva che può essere d’aiuto se coniugata con uno stile sano di alimentazione.
Questa guida nasce per raccontare nel dettaglio questa disciplina e spiegarne caratteristiche e benefici.
Chi se ne occupa?
La fisioterapia posturale è coordinata e realizzata dal fisioterapista. In autonomia o in tandem con ortopedici e fisiatri. Il professionista può lavorare come libero professionista o svolgere questa mansione presso strutture pubbliche, ospedali o altri enti.
Per accedere al ruolo di fisioterapista, dal 1999, è necessario laurearsi in Fisioterapia (laurea triennale) o nel percorso di 5 anni in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie.
Come funziona la fisioterapia posturale e quali sono i benefici
La fisioterapia posturale ha la funzione di ridurre il dolore ed ha un vasto ambito di applicazione. Tanto che, una grande platea di esperti la consiglia anche a chi non presente fastidi fisici. Con questa fisioterapia vengono trattati inconvenienti come scoliosi, lombalgia, lombo-scialtagia o il dolore alla milza.
Per quanto concerne i muscoli, ne migliora l’elasticità, la forza e la resistenza. Se praticata con costanza, facilita il processo di respirazione e la mobilità articolare. Inoltre, è uno strumento utile per rilassarsi e stimolare la concentrazione e la coordinazione dei movimenti. In generale, facendo questi esercizi ci si sofferma di più sul proprio corpo.
Le persone che praticano sport amatoriali o agonistico, potranno usufruirne se colpiti dal classico piede d’atleta. Di posturale si parla comunque per altri problemi più gravi e infortuni molto più comuni di quanto si pensi, ad esempio l’insorgere di una caviglia slogata.
Se c’è una categoria alla quale non conviene praticarla, invece, è quella delle donne in stato di gravidanza. Sconsigliata anche a chi soffre di malattie degenerative del muscolo e stati infiammatori e infettivi.

Il Metodo Mézières
Una delle terapie posturali più conosciute ha origine dagli studi di Francoise Mézières. La pratica, inventata nel 1947 in Francia, si utilizza per prevenire strappi, contratture e stiramenti. E per trattare patologie in ambito vertebrale, muscolare e articolare.
Questo metodo ha lo scopo di rieducare e allungare i muscoli per raggiungere una ritrovata simmetria al livello corporeo. Provando a riequilibrare le deformazioni strutturali del soggetto, che variano da persona a persona.
Di solito, le sedute non durano più di un’ora e mezza e si svolgono su di un tappetino o altro strumento simile. Il terapeuta osserva il paziente e poi decide i tipi di allungamento necessari alla riuscita della fisioterapia. Soprattutto in base alle possibili asimmetrie notate.
Parecchie sono le posizioni di partenza; ad esempio quelle in decubito, spaccata, in piedi o in flessione e appoggio.
Attiva e passiva
Due sono le tipologie di fisioterapia ginnastica posturale: attiva e passiva. Nel primo caso, il terapista agisce attivamente sul paziente che rimane fermo. Nella forma passiva, è il soggetto interessato a muoversi secondo quello che gli suggerisce lo specialista. Una terza opzione, quella attivo-assistita, le comprende entrambe.
Aggiungiamo che spesso questa attività riabilitativa viene impiegata con l’ausilio della massoterapia, per evitare l’incorrere di edemi e mantenere attiva la circolazione del sangue. E in aggiunta a quanto detto sopra, la sua utilità è visibile anche relativamente agli organi addominali dell’apparato digerente (trattamento dei visceri).
E con questo siamo arrivati alla fine! Ora è il vostro momento. Avete mai fatto fisioterapia posturale? Raccontateci le vostre esperienze se vi fa piacere nei commenti qui sotto.