La tallonite è una infiammazione del tallone, che si presenta come un dolore a livello del calcagno. Può essere dovuta da diversi tipi di cause.

Tra queste ultime, quella maggiormente comune è la fascite plantare. Seguita poi da altre motivazioni come la spina calcaneare, l’infiammazione del tendine d’Achille, le contusioni e le borsiti.

Tra le cause meno frequenti, ma più gravi, c’è la rottura del tendine d’Achille, l’artrite e l’artrite reumatoide.

Quindi in base al genere di causa, il dolore può presentarsi sulla pianta del piede, oppure dietro al tallone in modo acuto o cronico.

Dato che è abbastanza invalidante, o almeno fastidiosa, ci si chiede: la tallonite quanto dura? Ciò dipende dalle cause e, in base a queste ultime, la tallonite può costituire un sintomo temporaneo e poco fastidioso, o al contrario può equivalere a un disturbo piuttosto prolungato e in determinati casi si può tramutare in cronico.

In che modo si manifesta la tallonite

Come tallonite sintomi ci sono il dolore che si avverte nel tallone, oppure sotto al tallone stesso, con la fascite plantare. Ulteriori sintomi che si possono sentire per via della tallonite potrebbero essere quelli del formicolio e del piede intorpidito, oltre al dolore all’altezza del polpaccio con correlato gonfiore del piede e della caviglia.

Nel momento in cui la tallonite inizia a influire negativamente sullo svolgimento di determinate attività sportive o lavorative, allora significa che è giunto il momento di rivolgersi a un medico. Così da poter trovare e applicare i rimedi tallonite più validi e appropriati per ogni persona che soffre di tale disturbo.

Come curare la tallonite? 

Il trattamento da attuare sul problema della tallonite dipende da un paio di considerazioni: la causa dello stato di dolore e l’intensità della sintomatologia.

Quindi la scelta del metodo terapeutico da adottare si divide fra la terapia conservativa e, nei casi solo più gravi, la terapia chirurgica.

Comunque generalmente i medici cercano sempre di dare la precedenza alla cura di tipo conservativo, ovvero sena intervenire col bisturi, che, di solito, risulta molto efficiente.

Tra questa tipologia di rimedi ci sono:

– Il riposo da tutte quelle attività che provocano dolore nel tallone, così da essere in grado di togliere lo stato d’infiammazione. Questa è una cura valida soprattutto nella parte iniziale del problema.

– I FANS, ovvero i medicinali antinfiammatori non steroidei, quando l’intensità del dolore diventa insopportabile. In questo caso il rimedio, però, non va ad agire sulle cause.

– Gli impacchi di ghiaccio sul punto dolente sono molto utili come rimedio antinfiammatorio. Per riscontrare un considerevole beneficio, è importante effettuare dai 4 ai 5 impacchi quotidiani, di una durata minima di 15 minuti fino a massimo una ventina di minuti.

– La fisioterapia è essenziale per guarire da determinate situazioni dovute dal sovraccarico funzionale come la fascite plantare. Questo è un rimedio basato su esercizi di stretching per il polpaccio.

– Il cambio delle calzature se le scarpe utilizzate contribuiscono a stressare la zona del tallone. In questo caso è meglio cambiarle con delle calzature più idonee e confortevoli.

– L’utilizzo si ortesi plantari, consigliate quando si sente dolore al tallone.

La terapia chirurgica

Il rimedio chirurgico per il dolore al tallone cambia in base alla causa primaria della tallonite, includendo delle operazioni come la distensione della faccia plantare e la recessione del muscolo gastrocnemio.

L’ortopedico interventista è la figura medica che si occupa di questo genere d’operazione.

Prendendo come riferimento le statistiche, chi si sottopone maggiormente a questi interventi sono gli atleti professionisti, oltre a coloro che praticano abitualmente diverse attività sportive come la corsa e jogging.