Cura delle varici: i sintomi dell’insufficienza venosa
Il numero crescente di pubblicazioni scientifiche, di opuscoli, di riviste sulla patologia delle varici o vene varicose riflette l’interesse sempre maggiore per questa patologia venosa.
L’insufficienza circolatoria venosa interessa soprattutto gli arti inferiori e le sue manifestazioni sono essenzialmente le varici e le flebiti, con conseguenti perturbazioni del circolo venoso e possibili alterazioni trofiche della cute e del tessuto sottocutaneo.
Le malattie venose
Le malattie venose sono in continuo aumento, sia perché la durata media della vita si è sensibilmente prolungata, sia per le particolari condizioni di vita legate alla civiltà moderna.
Molte condizioni patologiche venose un tempo erano tollerate dei pazienti per incuria, per inadeguatezza dei mezzi terapeutici e anche per la mancanza di mezzi economici per sostenere le cure: oggi la situazione è radicalmente mutata, non c’è più ospedale, centro sanitario o casa di riposo che trascuri questa patologia.
Accanto alla terapia di ordine chirurgico delle varici e delle flebiti, nel corso degli anni si sono andati sperimentando alcuni rimedi cosiddetti flebotropi, che si propongono di migliorare la tonicità delle pareti delle vene e ritardare quanto più possibile, se non evitare, il ricorrere alla chirurgia.
Gli studi compiuti in questi ultimi anni consentono di considerare il problema delle flebopatie periferiche sotto una nuova luce, che, dando rilievo alle conseguenze della stasi venosa, sollecita l’impiego di sostanze (farmacologiche e naturali) capaci di correggerle o di normalizzarle.
Quando si soffre di insufficienza venosa e quindi di varici si hanno sempre dei sintomi correlati a questa patologia, cioè il sintomo delle gambe stanche, pesanti, dolenti e gonfie.
Le sostanze responsabili
Il punto fondamentale da cui dipende la cronicizzazione della patologia delle varici è costituita dalla comparsa dell’edema dovuto ad un aumento di pressione nei capillari venosi, che determina una fuoriuscita di liquido in quantità superiore alle possibilità fisiologiche di riassorbimento da parte della microcircolazione venosa e linfatica.
Entrano a questo punto in gioco delle sostanze quali l’istamina, l’acetilcolina e la serotonina.
Instamina
Infatti, la prima sostanza che si accumula nei tessuti nei casi di stasi del circolo venoso periferico e del circolo linfatico è l’istamina di cui sono noti gli effetti negli stati allergico-anafilattici.
L’istamina provoca inoltre una notevole vasodilatazione e vasopermeabilizzazione dei capillari venosi, a cui consegue un ulteriore aumento dell’edema.
Acetilcolina
Un’altra sostanza che si ritrova in caso di insufficienza venosa è l’acetilcolina, dotata anch’essa di un intenso effetto vasodilatatore, che va a sovrapporsi e ad integrarsi a quello della serotonina.
Serotonina
Quest’ultima sostanza, oltre che di un effetto di ordine circolatorio, è dotata di un’intensa azione algogena.
Però l’edema da insufficienza venosa è strettamente correlato con la liberazione di un altro gruppo di sostanze, che sono le Plasmachinine, di cui la più importante è la bradichinina.
Bradichinina
Le più significative azioni della bradichinina sono rappresentate da un intenso effetto vasodilatatore, da un’azione vasopermeabilizzante, da un effetto che ostacola il riassorbimento attraverso i vasi linfatici e infine da un’azione algogena.
Al livello della parete vasale, la bradichinina ha il suo punto di attacco nella muscolatura liscia della vena. La sua azione vasodilatatrice è massima a carico delle venule, ma non è altrettanto marcata al livello dei precapillari e delle arteriole.
L’effetto vasopermeabulizzate è molto intenso nel distretto venulare ed in quello capillare venoso, dove può dar luogo alla formazione di agglomerati eritrocitari, che possono provocare una completa stasi circolatoria.
L’azione inibente della bradichinina sul drenaggio linfatico si manifesta assieme ad un aumento del tasso proteico nel liquido di trasudazione. Si ritiene oggi che l’ostacolo al drenaggio linfatico sia dovuto soprattutto ad un intasamento nei capillari linfatici, che è da attribuire alla presenza nel loro lume di macromolecole proteiche.
In conclusione
Riassumendo quindi, il quadro clinico sintomatologico presente in caso di varici è da attribuire a delle sostanze specifiche che intervengono nell’insufficienza circolatoria venosa e che sono:
- Istamina
- Acetilcolina
- Serotonina
- Bradichinina